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Angiolini, Gasparo.

Mimo, ballerino, compositore e coreografo italiano. Iniziò la sua carriera nel 1757 come coreografo al Teatro Regio di Torino, poi si trasferì all'estero, presso il suo maestro, il coreografo austriaco Hilverding. Con lui approfondì e sperimentò la linea del balletto pantomimo, che realizzò efficacemente sulle scene di Milano, Pietroburgo e Vienna, dove aveva sostituito il maestro alla corte imperiale. La collaborazione con Gluck, autore delle musiche dei balletti più famosi curati da A. (Don Juan ou le festin de pierre, 1761; Orfeo ed Euridice, 1762; Semiramide, 1765), si basava sulla concezione della danza come elemento di equilibrio drammatico nell'azione scenica e destinata ad avere sempre maggior peso nel teatro, a scapito dei prolissi libretti d'opera ancora tanto in voga. Nel 1766 si recò a Pietroburgo e fu nominato coreografo del Teatro imperiale. Nel 1772 ritornò in Italia per breve tempo e lavorò a Venezia e a Milano. Nel 1788 lasciò definitivamente la Russia. Tra gli altri suoi balletti citiamo La Didon abandonnée e Le Chinois en Europe, musicati da lui stesso. I suoi rapporti con ambienti democratici, soprattutto a Milano, lo portarono ad aderire alla Repubblica cisalpina e a collaborare alla messa in scena di drammi di intonazione giacobina; al ritorno degli Austriaci, nel 1799 fu deportato. Fu liberato due anni dopo e tornò a Milano (Firenze 1731 - Milano 1803).